Nessun dietrofront sullo spegnimento degli impianti dell'ex gruppo Ilva, anzi un'accelerazione. L'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, ha comunicato ieri 14 novembre alle Rsu dello stabilimento di Taranto il piano temporale delle fermate degli altiforni, secondo il quale saranno spenti l'Afo2 il 12 dicembre, l'Afo4 il 30 dicembre e l'Afo1 il 15 gennaio. Verrà inoltre chiuso il Treno nastri 2 tra il 26 e il 28 novembre per mancanza di ordini. Il Treno nastri 1 è già fermo. Programmata anche la chiusura di cokerie e centrali elettriche. Già fermi infine altri impianti come il Treno lamiere e una delle due linee di agglomerazione.
Secondo quanto dichiarato dal segretario generale Fim Cisl Marco Bentivogli, i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto in quali prospettive ci si muova e se l'azienda intenda fare dichiarazioni di esuberi, ma ArcelorMittal ha rinviato la discussione al tavolo ministeriale che si terrà oggi 15 novembre. «Questo piano di fermate - ha aggiunto il sindacalista - modifica sostanzialmente le previsioni contenute nell'AIA, pertanto l'azienda si confronterà con il ministero dell'Ambiente su questo cambio di programma. Se ancora non fosse chiaro, la situazione sta precipitando in un quadro sempre più drammatico che non consente ulteriori tatticismi della politica».
Intanto, le segreterie provinciali di Taranto di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno riferito che «l'amministratore delegato di ArcelorMittal Italia ha chiarito che l'azienda rispetterà tutti gli impegni, a partire dal pagamento delle spettanze previste dal sistema di appalto».
Come accennato, la crisi dell'ex Ilva sarà oggi al centro di un incontro al Ministero dello Sviluppo economico con sindacati ed azienda.