Dopo tre giorni di ricerche, è stato recuperato sabato scorso il corpo di Cosimo Massaro, l'operaio di ArcelorMittal Italia precipitato in mare nel porto di Taranto insieme a una gru durante la tempesta dello scorso 10 luglio.
L'area è stata posta sotto sequestro dalla Procura di Taranto, che ha aperto un fascicolo sull'incidente sul lavoro. Otto gli indagati per omicidio colposo, la Procura segue la pista della mancata o scarsa manutenzione.
«È stato recuperato il corpo senza vita di Cosimo Massaro, 40 anni, originario di Fragagnano, operaio gruista presso lo sporgente 4 dello stabilimento ArcelorMittal Italia di Taranto - ha scritto ArcelorMittal in una nota -. Il lavoratore stava operando nella cabina della gru DM5 ed era stato dato per disperso nella serata del 10 luglio scorso. Immediati erano scattati i soccorsi. In queste ore drammatiche, il nostro pensiero e le nostre preghiere vanno a lui, alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutti i colleghi, ai quali fin da subito abbiamo cercato di fornire tutto il supporto possibile. Come segno di massimo rispetto nei confronti del nostro collega, le bandiere dello stabilimento sono stata abbassate a mezz'asta e tali rimarranno fino al giorno dei funerali, aderendo al lutto cittadino indetto dal Sindaco di Taranto. È un momento di grande dolore per quanti lavorano in ArcelorMittal Italia a Taranto: siamo tutti scioccati da quello che è successo mercoledì sera. Da parte nostra, continueremo a collaborare con le Autorità per assisterle nelle indagini. Oggi più che mai - ha concluso la società - serve restare uniti e lavorare con spirito di collaborazione e fiducia».
Come riportato precedentemente, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha convocato per oggi 15 luglio un nuovo vertice con ArcelorMittal e sindacati. La riunione era stata convocata dopo lo sciopero a oltranza che Fim, Fiom, Uilm e Ugl avevano indetto poche ore dopo la tragedia verificatasi sul quarto sporgente portuale del siderurgico. Tanti i nodi ancora da sciogliere: il sequestro dell'Altoforno 2 da parte della Procura di Taranto, la cassa integrazione avviata dallo scorso 1° luglio per tredici settimane e per 1.400 dipendenti di Taranto e, ancora, l'immunità penale per i lavori del piano ambientale, soppressa dal prossimo 6 settembre dal Decreto Crescita.
Stefano Gennari