Annullate le sanzioni dell'AGCM ai produttori di tondo per ipotesi cartello

giovedì, 14 giugno 2018 11:34:52 (GMT+3)   |   Brescia
       

Possono tirare un sospiro di sollievo gli imprenditori delle società che alla fine di luglio dello scorso si erano viste comminare dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sanzioni per oltre 140 milioni di euro. Il TAR del Lazio ha infatti accolto i ricorsi presentati dalle aziende che erano state accusate di definire in modo concertato i prezzi di vendita del tondo per cemento armato e della rete elettrosaldata.

Le società accusate di "attività collusiva" nel periodo 2010-inizio 2016 erano Alfa Acciai S.p.A., Feralpi Siderurgica S.p.A., Ferriera Valsabbia S.p.A., Industrie Riunite Odolesi I.R.O. S.p.A., O.R.I. Martin - Acciaieria e Ferriera di Brescia S.p.A., Stefana S.p.A. (unica a non aver presentato ricorso), Riva Acciaio S.p.A., Ferriere Nord S.p.A. e la sua capogruppo Fin.Fer. S.p.A.

Secondo l'Antitrust, che aveva avviato la propria indagine il 21 ottobre 2015, nelle riunioni mensili dell'associazione Nuovo Campsider e nei vertici della Commissione prezzi in Camera di commercio a Brescia i gruppi avrebbero promosso lo scambio sistematico di dati individuali ed estremamente sensibili sulla strategia di approvvigionamento delle imprese e sulle quantità programmate di offerta. La finalità, per l'AGCM, sarebbe stata quella di coordinare le rispettive politiche di prezzo e, facendo cartello, imporre le quotazioni del rottame ferroso. Le aziende si sarebbero servite della Commissione prezzi prodotti siderurgici della Camera di Commercio per concordare in anticipo i valori (base e extra) da applicare sui prodotti oggetto dell'intesa.
IL TAR del Lazio ha smontato tale tesi, rilevando "carenze istruttorie nella fase di accertamento delle presunte violazioni" e osservando che la prassi utilizzata dalla CCCIAA e dalle aziende per definire i listini dei prezzi della componente 'extra' è "comune in tutto il settore siderurgico, anche a livello internazionale". Pertanto, il TAR ha accolto con una serie di sentenze i ricorsi amministrativi presentati da Alfa Acciai, Feralpi Siderurgica, Ferriera Valsabbia, Industrie Riunite Odolesi, Ori Martin Acciaieria e Ferriera, Riva Acciaio, Ferriere Nord e Fin.Fer.

Soddisfazione da parte dei leader delle società coinvolte. "Il TAR ha totalmente smontato le accuse che mettevano in discussione le impalcature delle Camere di Commercio e i ruoli dei nostri rappresentanti, i quali non hanno fatto altro che il loro dovere in Commissione: individuare e rilevare i prezzi dell'acciaio. Altro che cartello", ha detto il presidente di Feralpi Giuseppe Pasini intervistato dal Corriere della Sera. Il suo auspicio è che le Commissioni ora possano essere ripristinate quanto prima.


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