Alacero, associazione siderurgica dell’America Latina, ha dichiarato che nel periodo compreso fra gennaio e aprile dell’anno in corso il consumo apparente di acciai finiti nella regione in questione è stato pari a 22,4 milioni di tonnellate, dato in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo del 2017. Gli incrementi maggiori si sono registrati in Brasile (+782.000 tonnellate, o +13%), in Argentina (+395.000 tonnellate, o +27%), e a Panama (+53.000 tonnellate, o +51%). In controtendenza con questi dati, il consumo apparente di acciai finiti è sceso in Uruguay (-33%), in Perù (-21%) ed in Bolivia (-18%); tutte le variazioni percentuali fornite sono calcolate su base annua.
Nei primi quattro mesi dell’anno, il commercio sul mercato locale degli acciai finiti ha registrato un deficit annuo pari a 3,5 milioni di tonnellate, dato in calo del 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sempre tra gennaio e aprile, solo il Brasile ha riportato un surplus, ammontato a 1 milioni di tonnellate, mentre il maggior deficit è stato registrato dal Messico (1,3 milioni di tonnellate di acciai). Gli altri paesi che hanno evidenziato deficit importanti sono stati la Colombia (719.000 tonnellate), il Cile (529.000 tonnellate), il Perù (421.000 tonnellate) e l’Ecuador (403.000 tonnellate).
Nel mese di maggio, la produzione di acciaio grezzo in America Latina è ammontata a 5,3 milioni di tonnellate, indicando un calo del 5% su base mensile e del 4% su base annua.
Nei primi quattro mesi dell’anno, la produzione di acciai finiti in America Latina (comprendendo anche la regione dei Caraibi) è ammontata a 18,5 milioni di tonnellate, in aumento del 7% su base annua.