Il produttore algerino El Hadjar, sottoposto ad un programma governativo di supporto, ha recentemente ripreso la produzione siderurgica. Ciononostante, la situazione dell’acciaieria rimane complicata.
El Hadjar ha ripristinato le operazioni dell’altoforno n. 2 dopo 14 giorni di interruzione dovuta questa volta alla scarsa qualità del coke utilizzato. Secondo i rappresentanti della società, l’imprevisto è costato 31,5 miliardi di dinari algerini (262 milioni di dollari).
Malgrado l’annuncio del supporto governativo, molti operatori di mercato sostengono che il produttore necessiti di alcuni cambi strutturali in quanto non sarebbe in grado di far fronte al piano finanziario e di vendita. In base ai rapporti sull’output, El Hadjar è in grado di produrre 250.000 tonnellate di tondo contro le 400.000 annue di capacità nominale. Eppure, nonostante la bassa produzione, i titoli societari rimangono elevati. La stessa situazione si rileva nel settore dei coils laminati a freddo, dove viene utilizzato solo il 32% della capacità di 280.000 tonnellate annue. Allo stesso tempo la produzione di acciaio viene normalmente utilizzata non oltre il 63%. Di conseguenza, riportano le fonti, El Hadjar è stata costretta ad interrompere saltuariamente la produzione data la differenza con l’output di acciai finiti, solitamente inferiore.