«Perché abbiano successo, le discussioni bilaterali devono tenere conto del fatto che, mentre la Cina è la principale fonte di eccesso di offerta mondiale di acciaio, i sussidi e altre politiche di distorsione del mercato in molti paesi stanno contribuendo alla crisi della sovraccapacità e sono arrivati picchi dannosi nelle importazioni da ogni regione del mondo». Così Kevin Dempsey, presidente e CEO dell'American Iron and Steel Institute (AISI), nel commentare la notizia che USA e Ue hanno avviato ufficialmente le trattative per affrontare congiuntamente il problema dell'overcapacity nei mercati dell'acciaio e dell'alluminio
Secondo Dempsey «il raggiungimento di un accordo che produca risultati concreti per il nostro settore richiederà tempo e non sarà facile». Tuttavia, il presidente dell'AISI spera «che il governo degli Stati Uniti possa collaborare con l'UE verso soluzioni sostanziali alla crisi globale della sovraccapacità, mantenendo le misure commerciali necessarie per prevenire impennate nelle importazioni di acciaio che potrebbero minare rapidamente l'industria statunitense e la nostra sicurezza nazionale».