Accordo Messico-USA sull’acciaio brasiliano: Ternium e GASA i principali beneficiari

mercoledì, 17 luglio 2024 12:20:39 (GMT+3)   |   San Diego

Fonti di mercato hanno informato SteelOrbis del fatto che il ramo messicano della società italo-argentina Ternium e la società siderurgica messicana Grupo Acerero (GASA), saranno i due beneficiari dell’accordo tra Messico e Stati Uniti che andrà ad escludere dai dazi della Sezione 232 le esportazioni di acciaio prodotto a partire da semilavorati brasiliani dal primo verso i secondi.

I dati della capogruppo di Grupo Acerero, Grupo Fonderia, mostrano che nel 2022 il maggior produttore di bramme nelle Americhe è stato il Messico con 6,0 milioni di tonnellate (t), seguito dagli Stati Uniti con 5,6 milioni e dal Brasile con 2,1 milioni. Al tempo il gigante Altos Hornos de México (AHMSA) era ancora attivo, mentre ora è bloccato per insolvenza.

Anche in termini di consumo il Messico si è aggiudicato il primo posto nel 2023, con 8,0 milioni di tonnellate, sempre seguito dagli Stati Uniti con 6,3 milioni e dal Brasile con sole 239.000 t. Ciò dimostra che quest’ultimo ha una capacità di esportazione di 1,8 milioni di tonnellate all’anno.

Gli esperti del settore hanno osservato che Ternium importa in Messico oltre 2,0 milioni di tonnellate di bramme provenienti da diversi paesi, tra cui Indonesia, Vietnam e soprattutto Brasile, anche se occasionalmente importano anche dal Giappone e dalla Corea del Sud. GASA, invece, importa più di 600.000 t di bramme dal Brasile.

Il Messico è uno dei maggiori fornitori di acciaio negli Stati Uniti, e alterna posizioni stagionali con Canada, Brasile e Corea del Sud.

In una dichiarazione congiunta del 10 luglio, i governi degli Stati Uniti e del Messico hanno annunciato alcune misure per proteggere i mercati nordamericani dell’acciaio e dell’alluminio. Per farlo, gli Stati Uniti hanno imposto un dazio del 25% sulle importazioni dal Messico di acciaio che non sia stato fuso o colato nei territori facenti parte dell’Accordo Stati Uniti-Messico-Canada. Si tratta di una misura di sicurezza nazionale per proteggere l’industria dalle importazioni sleali dalla Cina.

Pertanto, l’esportazione dal Messico agli Stati Uniti di qualsiasi prodotto finito in acciaio, come i coils zincati (HDG), i coils laminati a caldo (HRC) e a freddo (CRC) o i tubi senza saldatura fabbricati con acciaio non fuso nei suddetti territori è soggetta a un dazio del 25%.

L’eccezione a questa regola sarà l’acciaio proveniente dal Brasile, e solo per Ternium e GASA. Secondo le fonti di mercato consultate, ciò è dovuto all’accordo che il Messico ha richiesto al governo degli Stati Uniti.

Una delle fonti ha riferito che le società diverse da Ternium e GASA che importino qualsiasi prodotto finito dal Brasile dovranno pagare un dazio compreso tra il 20 e il 50 %, così come previsto dalle norme emanate dal Ministero dell’Economia dallo scorso aprile.

Il 22 aprile, infatti, il Ministero dell’Economia ha imposto un dazio compreso tra il 5,0 e il 50% a 544 prodotti importati da paesi con i quali il Messico non ha un accordo di libero scambio, come il Brasile. Di questi, 226 sono prodotti in acciaio.

Le esportazioni messicane di acciaio brasiliano saranno esentate fino all’entrata in funzione delle nuove acciaierie di Ternium e GASA. Nel 2027, tuttavia, tutto l’acciaio esportato negli Stati Uniti dovrà essere fuso e colato in America Settentrionale.


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