“Acciaio. Le nuove frontiere della sostenibilità”: le strategie di AFV Beltrame Group

venerdì, 31 marzo 2023 10:30:18 (GMT+3)   |   Brescia
       

Sostenibilità e business si uniscono nei progetti di AFV Beltrame Group e in particolare in Chalibria, il brand “green” lanciato dal gruppo vicentino e presentato all’evento di martedì 28 marzo presso lo Chervò Golf Hotel & Resort a San Vigilio Pozzolengo (Brescia).

«Stiamo dimostrando che la sostenibilità può e deve essere totalmente integrata nel business, nella strategia, nella cultura e nell’intera catena del valore» ha spiegato Barbara Beltrame, Vicepresidente Confindustria e Head of Communication & Marketing AFV Beltrame Group, all’apertura dell’evento. «Essere o non essere sostenibili non è più una scelta: ne va della sopravvivenza sul mercato».

Nel futuro di AFV Beltrame Group ci sono acciaio sostenibile e comunicazione trasparente con clienti e stakeholder, come ha voluto sottolineare anche Enrico Fornelli, direttore commerciale del gruppo.

A seguire Gianmaria Zanni, Group Energy & Decarbonization Manager, è entrato nel dettaglio del progetto di Chalibria, nome che deriva dal latino chalybs (ferro e acciaio) e libra (equilibrio): «Non si tratta solo di un’etichetta, ma è il nostro modo di intendere la sostenibilità e significa decarbonizzazione».

Per coordinare i lavori verso il raggiungimento dell’acciaio carbon neutral, Beltrame ha pensato a cinque pilastri (consumo energetico, acqua, emissioni di CO2, rifiuti e sicurezza) e un percorso in tre fasi: misurazione, progettazione, obiettivi.

Dall’attuale media di 0,57 tonnellate di emissioni di anidride carbonica per tonnellata di acciaio prodotta, il gruppo punta a raggiungere 0,15 ton entro il 2030. Per arrivare a questo obiettivo, 45 progetti, alcuni dei quali già entrati in funzione, e carbon credit per compensare le emissioni restanti.

A seguito della presentazione del brand, si è tenuta una tavola rotonda, moderata da Sebastiano Barisoni, vicedirettore esecutivo Radio 24 - Il Sole 24 Ore. Presenti al dibattito: Carlo Beltrame e Raffaele Ruella, rispettivamente head of group business development e CEO di Francia e Romania e CFO e head of Corporate Services, managing director di AFV Beltrame Group; Alessandra Ricci, amministratore delegato SACE; Regina Corradini d’Arienzo, amministratore Delegato Simest; Giovanni Baroni, vicepresidente di Confindustria e presidente Piccola Industria Confindustria; Carlo Carraro, rettore emerito e professore di Economia Ambientale Università Cà Foscari di Venezia, vicepresidente del working group III dell’IPCC delle Nazioni Unite e Marco Mari, presidente Green Building Council Italia.

L’accelerazione del processo di riduzione delle emissioni è, secondo quanto affermato da Carlo Carraro, «indispensabile per far fronte ai cambiamenti del clima, e porterà anche importanti benefici economici alle imprese dell’acciaio, perché riduce i costi che il settore dovrà sopportare quando sarà obbligato ad acquistare i permessi di emissione. Oltre al rischio di un aumento dei costi finanziari per le imprese meno green generato dalle nuove politiche della Banca Centrale Europea».

Giovanni Baroni ha invece trattato in particolar modo dell’aiuto alle imprese: «È evidente che debbano essere, in particolare le Pmi, sostenute e guidate in questo percorso affinché possano reperire risorse e competenze per trasformarsi. L’obiettivo deve rimanere quello di favorire lo sviluppo industriale, tutelare la competitività internazionale delle imprese italiane e contenere il costo sociale della transizione».

«La transizione sostenibile è un percorso che riguarda tutti, cittadini, imprese e organizzazioni» ha proseguito Alessandra Ricci. «Noi del gruppo SACE lo abbiamo intrapreso con il nuovo Piano Industriale INSIEME 2025, facendo della sostenibilità la nostra strategia e ridisegnando il nostro business model».

«La sfida dei prossimi anni per la siderurgia è proprio quella di favorire un processo di trasformazione verso la sostenibilità produttiva, elemento chiave per mantenere alta la competitività a livello internazionale» ha sottolineato Regina Corradini. «Per questo motivo, SIMEST è pronta – grazie al nuovo Piano Strategico “ImPatto d’Impresa: Sì, un Patto per la Crescita” – a sostenere gli investimenti in tal senso anche di tutte le imprese della filiera, al fine di essere al fianco dell’intero ciclo produttivo che comprende molte PMI strategiche: siamo consapevoli che il successo dell’industria manifatturiera italiana nel mondo non possa prescindere da uno sviluppo sostenibile e dalla transizione ecologica del settore siderurgico nazionale». Fattore che viene sottolineato a più riprese da tutti i relatori, compresi i due rappresentanti di AFV Beltrame Group, Raffaele Ruella e Carlo Beltrame, che raccontano nello specifico la direzione verso cui si stanno muovendo: un investimento di 200 milioni di euro in cinque anni, un piano fondato sull’efficienza energetica, riduzione dei consumi, rinnovamento dei forni di riscaldo, miglioramento dell’efficienza, aumento dell’utilizzo dell’energia rinnovabile al posto dell’energia fossile, pratiche di economica circolare, sostituzione di materiali naturali con materiali di recupero con i polimeri, riutilizzo della scoria bianca al posto della calce. «E anche soluzioni all’idrogeno ancora non applicabili, ma il collegamento con i centri di ricerca e le università aiuta in questa direzione» ha aggiunto Ruella.

Una direzione che cerca di rispondere tempestivamente alle veloci evoluzioni a livello europeo e i rapidi cambiamenti. «Attraverso Chalibria vogliamo trasmettere la strategia di sostenibilità del gruppo» ha concluso Carlo Beltrame. «Quello su cui stiamo cercando di concentrarci è essere sicuri di avere il prodotto giusto».