Le importazioni di acciaio in Cina caleranno gradualmente, di pari passo con la ripresa dei mercati esteri, mentre le esportazioni torneranno a salire. Lo ha affermato He Wenbo, presidente esecutivo della China Iron and Steel Association (CISA), intervenendo in una conferenza sulla riduzione delle emissioni svoltasi a Pechino nei giorni scorsi.
Nel periodo gennaio-agosto 2020 le esportazioni cinesi di acciaio sono calate del 18,6%, ammontando a 36,557 milioni di tonnellate. Tuttavia, secondo il dirigente CISA, raggiungeranno quota 55 milioni di tonnellate nell'intero anno, facendo segnare una riduzione del 14,45% rispetto ai 64,29 milioni di tonnellate del 2019. In altre parole, l'export dovrebbe indicare una ripresa negli ultimi mesi dell'anno.
He Wenbo ha precisato che l'efficace contenimento della pandemia di COVID-19 in Cina ha contribuito alla rapida ripresa dello sviluppo economico del paese, elemento che a sua volta ha stimolato la domanda di acciaio e spinto la produzione siderurgica verso nuovi livelli record per quest'anno. La Cina è diventato un importatore netto di acciaio registrando un calo dell'export per via del miglioramento della domanda cinese e della differenza tra prezzi locali e prezzi all'estero. Al tempo stesso la redditività delle aziende siderurgiche cinesi è stata inferiore rispetto agli scorsi anni a causa dell'incremento dei prezzi delle materie prime. Tuttavia, l'allentamento delle condizioni monetarie nel paese ha permesso alle aziende di migliorare la propria situazione finanziaria.