Acciaierie d'Italia ha deciso di ricorrere ad altre tredici settimane di cassa integrazione ordinaria per un massimo di 3.500 lavoratori fra operai, impiegati e quadri a partire dal 27 settembre. La comunicazione è stata inviata a Fim, Fiom, Uilm, Usb, Ugl e Confindustria Taranto dal direttore delle risorse umane, Arturo Ferrucci. «Nonostante nel generale contesto di mercato siano oggi percepibili segnali ottimistici nella crescente e maggiormente stabile domanda di acciaio», si legge nella lettera, il blocco produttivo dei mesi scorsi «ha condizionato e continua ad incidere in modo inevitabile sulla possibilità di poter saturate gli impianti di laminazione e rilavorazione a valle del ciclo produttivo sia per lo stabilimento di Taranto ma anche per i centri di lavorazione e laminazione a freddo del Nord Italia (Genova, Novi Ligure e Racconigi), con ovvie ricadute sulla possibilità di impiego in modo continuativo del personale addetto a tali impianti».