Settecento lavoratori in cassa integrazione per tredici settimane (anche non continuative) a cominciare del 4 ottobre. Questo l'accordo raggiunto ieri 26 ottobre tra la direzione di Acciai Speciali Terni (AST) e i sindacati dei metalmeccanici sull'ammortizzatore sociale, che sarà applicato a rotazione. In un comunicato le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb hanno affermato di ritenere quanto sottoscritto «utile esclusivamente a garantire i lavoratori, al fine di evitare che, soltanto in applicazione dei termini di legge, l'azienda potesse gestire la CIG unilateralmente e senza regole». La tensione resta alta: «È vergognoso - si legge nella stessa nota - che nonostante gli incontri svolti la delegazione aziendale non abbia volutamente fornito, sebbene richiesti insistentemente, dati indispensabili per esaminare, alla luce delle difficoltà di mercato, le possibili prospettive future e conseguentemente i possibili scarichi produttivi». Secondo i sindacati, l'azienda ha dichiarato di conoscere il piano operativo di ottobre ma «si è rifiutata di renderlo noto, posticipando tali informazioni al 3 ottobre (quando saranno discusse con l'ad Massimiliano Burelli, ndr). La stessa azienda si è limitata semplicemente a dichiarare che la CIG, per ora, sarà soltanto per 4, 5 e 6 ottobre con dettagli di reparto e d'impianto che saranno forniti alla Rsu».
«Sono preoccupato della situazione ordini - ha commentato il coordinatore della Fismi Marco Bruni - in quanto le notizie in mio possesso fanno pensare a scarichi nei prossimi mesi e quindi si dovrà fare ricorso in modo massiccio alla CIG. Tutto ciò è avallato dall'atteggiamento dimostrato in queste ultime riunioni dall'azienda che non è mai voluta entrare nel merito del piano dei prossimi tre mesi».