USA: situazione del mercato dei tubi ancora debole ma con piccoli segnali di ripresa

venerdì, 14 novembre 2008 15:31:05 (GMT+3)   |  
       

A causa della domanda sempre fiacca e dei costi delle materie prime, i prezzi dei tubi nel mercato americano continuano il loro trend negativo. Gli acquirenti rivelano che le offerte di importazione in America di tubi ERW A53 BPE si attestano tra 992 $/t e 1.036 $/t dazi pagati, camion caricati nei porti del Golfo USA, per un calo di ben 441 $/t rispetto al picco raggiunto in Agosto. Secondo i traders, India, Turchia e Asia dell’Est rimangono ancora le principali fonti di approvvigionamento, nonostante nemmeno in questi stessi paesi ci sia un gran numero di offerte. Il mercato dei tubi saldati rimane in una fase di depressione negli Stati Uniti d’America: non sono in previsione particolari quantità di importazioni, le scorte esistenti sono ad un livello molto basso e la domanda per i tubi è molto debole nonostante le scarse forniture. “Sicuramente il giro di affari sta vivendo una fase di calma piatta”, ha rivelato a SteelOrbis un trader dell’area del Golfo USA, “gli affari stanno procedendo con grande lentezza e per questo gli acquirenti comprano solo quello di cui hanno estremo bisogno”. La difficile situazione finanziaria internazionale è il fattore che maggiormente affossa la domanda di tubi nelle costruzioni, dal momento che mancano i fondi necessari per rendere concreti i progetti esistenti. Per questo motivo, il mercato difficilmente si riprenderà fino a che la situazione finanziaria non sarà tornata alla normalità. Anche i prezzi del mercato locale per quanto riguarda i tubi ERW A53 hanno conosciuto un declino inarrestabile rispetto alla scorsa estate. Secondo gli acquirenti, la maggior parte dei tubi BPE si attesta adesso ad un prezzo di 1.323 $/t franco fabbrica. In aggiunta al problema di una domanda debole, il costo delle materie prime per i tubi saldati – ovvero le lamiere - ha influito negativamente negli ultimi mesi. I prezzi dei coil laminati a caldo si attestano adesso al di sotto di 661 $/t franco fabbrica. Questo dato va paragonato al prezzo di 1.213 $/t toccato solo 3 mesi fa. Mentre i produttori di tubi stanno osservando almeno qualche spiraglio nei costi delle materie prime, la grave situazione della domanda li ha costretti ad abbassare ulteriormente i loro prezzi almeno fino al livello del costo che devono sostenere per le stesse materie prime. Anche il mercato OCTG (Oil Country Tubular Goods) si è fortemente indebolito questo autunno, insieme a tutto il mercato dell’acciaio. La domanda si è appiattita a causa del calo delle operazioni di drilling negli Stati Uniti e dell’abbondanza delle importazioni cinesi. Secondo alcuni operatori, ci sono importanti scorte di tubi importati. Nonostante il mercato dei tubi utilizzati nel settore dell’energia, che comprende anche i tubi senza saldatura, sia tuttora più forte del mercato dei tubi standard e dei tubi quadrati o rettangolari, il rallentamento dell’economia sta facendo pagare un prezzo molto alto al mercato dell’energia, con i prezzi del petrolio che si attestano ora sotto i 60 $ al barile. Tuttavia, nonostante questa situazione generale, la prospettiva per alcuni settori dell’industria dei tubi rimane relativamente ottimistica per il 2009. Tenaris, produttore argentino di tubi senza saldatura, ha rivelato che la domanda proveniente dal Nord America per i suoi prodotti sarà sostenuta dall’industria energetica nel 2009, nonostante la crisi finanziaria mondiale. “Crediamo che il settore dell’energia sentirà meno di altri l’impatto di questa difficile situazione, viste le restrizioni alle forniture” ha dichiarato un portavoce di Tenaris. Anche il gruppo Northwest Pipe, produttore americano di tubi, si dichiara ottimista per il 2009. Nell’annunciare il proprio fatturato del terzo trimestre, l’Amministratore Delegato Brian Dunham ha dichiarato che se da un lato ci si aspetta che le vendite nel settore idrico saranno in calo nel quarto trimestre a causa del rinvio di un importante progetto, dall’altro lato ci si aspetta che il settore dei tubolari si renda protagonista di grande performances anche nell’ultimo trimestre, grazie alle vendite nel mercato dell’energia. “Guardando al prossimo anno ci sono segnali contrastanti”, ha rivelato Dunham, “ma continuiamo a restare ottimisti per quanto riguarda le prospettive del 2009 dei nostri settori più importanti: trasporto acqua ed energia”. I dati del Dipartimento del Commercio Americano dimostrano che le importazioni nel mercato statunitense di tubi (compresi quelli saldati e ss) sono rimaste relativamente stabili nell’ultimo anno. I numeri di Settembre 2008 parlano di 100.982 tonnellate rispetto alle 89.376 di Agosto e le 93.650 di Settembre 2007. In settembre 2008 le principali fonti di importazione sono state il Canada (31.974 t), la Tailandia (20.909 t), la Corea del Sud (11.624 t), la Cina (10.007 t) e l’India (8.202 t). Le importazioni OCTG (Oil Country Tubular Goods) sono cresciute in Settembre fino a 424.013 tonnellate, rispetto alle 289.382 tonnellate di Agosto e alle 147.552 di Settembre 2007. La maggior parte delle importazioni OCTG di Settembre provenivano da Cina (275.159 t), Corea (33.156 t), Canada (16.315 t), Giappone (15.224 t) e Colombia (13.285 t). Le importazioni di tubi sono leggermente aumentate in Settembre, fino a 252.105 tonnellate (rispetto alle 169.805 di Agosto e alle 198.356 di Settembre 2007), la maggior parte delle quali provenienti da India (67.375 t), Cina (50.566 t), Corea del Sud (25.292 t), Germania (18.271 t) e Messico (16.612 t).

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