Secondo quanto appreso da SteelOrbis, alla fine di gennaio, dopo che i produttori siderurgici statunitensi avevano iniziato a prevedere il calo dei prezzi verificatosi questo mese, molti avevano deciso di cancellare gli ordini ancora inevasi. Di conseguenza, attualmente molte acciaierie si trovano a corto di materiale e sono già in trattativa con i fornitori per le consegne di marzo. Tenuto conto dell'elevata domanda e della ridotta disponibilità di rottame, le fonti ritengono che le acciaierie saranno costrette a pagare prezzi più alti, "purché sull'export i prezzi restino stabili" - ha sottolineato una delle fonti. L'ultimo scambio tra USA e Turchia è stato caratterizzato da un prezzo pari a 283 $/t CFR.
In generale, sul mercato si respira un'aria di ottimismo e diversi operatori ritengono che a marzo i prezzi raggiungeranno i livelli di gennaio se non addirittura livelli superiori. Rispetto a febbraio, al momento per l'HMS I e il frantumato si prevedono incrementi pari a 35-40 $/t sulla East Coast e pari a 25-35 $/t nelle regioni interne del paese.