Nonostante le scorte di rottame delle acciaierie turche siano diminuite sensibilmente, la domanda di rottame non ha ancora mostrato miglioramenti, causando un calo dei prezzi di importazione in Turchia.
Tra novembre e gennaio i prezzi del rottame hanno continuato a crescere all'interno del mercato statunitense. Per questo motivo, i fornitori statunitensi non sono riusciti a soddisfare le richieste di prezzo dei compratori turchi, e per quasi due mesi non sono stati registrati scambi di rottame tra Stati Uniti e Turchia. Ciononostante, dopo la prima settimana di gennaio, i prezzi del rottame hanno mostrato segni di indebolimento sul mercato USA, proprio per effetto della scarsa domanda riscontrata sull'export verso la Turchia. Viste le circostanze i fornitori statunitensi, che nelle scorse settimane si erano rifiutati di concedere HMS I/II 80:20 ad un prezzo inferiore ai 300 $/t CFR Turchia, sono stati costretti a rivedere le proprie offerte. Pertanto, alla fine della scorsa settimana un produttore siderurgico turco è riuscito ad ordinare dell'HMS I/II 80:20 dagli Stati Uniti al prezzo di 282 $/t CFR.
Nel frattempo, i produttori siderurgici turchi continuano a fare i conti con la scarsa domanda di acciai finiti, sia sul mercato domestico che in quelli export. Questa situazione ostacola la ripresa della domanda di rottame ed è causa di pressioni ribassiste sui prezzi della materia prima. Secondo quanto appreso da SteelOrbis, questa settimana le acciaierie turche avrebbero rifiutato anche un prezzo di 282 $/t e vorrebbero acquistare HMS I/II 80:20 a meno di 270 $/t CFR. Inoltre, l'idea di prezzo degli stessi produttori per il rottame di categoria A3 proveniente dal Mar Nero è attualmente pari a 250 $/t CFR, nonostante le ultime transazioni riguardanti lo stesso materiale fossero state chiuse ad un prezzo di 260 $/t CFR.