Dopo aver goduto di una forte domanda subito dopo l'invasione russa dell'Ucraina, i fornitori di ghisa d'affinazione a livello internazionale hanno cominciato a partire dalla metà di aprile ad incontrare una forte resistenza da parte dei compratori rispetto ad ulteriori aumenti di prezzo. Dopo aver soddisfatto i loro bisogni più urgenti a marzo e all'inizio di aprile, i principali consumatori sono apparsi infatti sempre più cauti. Secondo diverse fonti, a maggio i compratori potrebbero addirittura tentare di spingere i prezzi al ribasso in vista di un incremento dell'offerta.
Come già riportato da SteelOrbis, i produttori ucraini di ghisa, vale a dire Zaporizhstal del gruppo Metinvest e ArcelorMittal Kryvyi Rih, hanno gradualmente ripreso le attività di produzione.
Ad oggi il numero degli scambi "spot" chiusi sul mercato globale della ghisa risulta pressoché nullo. «Il mercato è estremamente silenzioso ora» ha commentato un produttore indiano. Un trader internazionale si è detto d'accordo, definendo la situazione «frustrante».
«Il mercato è davvero molto strano – ha affermato un trader turco – È anche difficile dire quale sia il prezzo praticabile, a causa dei bassi prezzi dei carichi provenienti dal Donbass e dalla Russia». Secondo varie fonti, i prezzi della ghisa basica nel mercato Usa sarebbero inferiori ai 900 $/t CFR, evidenziando un calo di almeno 40 $/t rispetto all'ultimo scambio con l'India.
Nel frattempo, la ghisa prodotta da Donetsk Metallurgical Plant è offerta in Turchia a circa 650 $/t CFR. «L'ultima offerta che ho sentito riguardo alla ghisa di DMZ si è attestata a 680 $/t FOB la scorsa settimana – ha fatto sapere un altro trader – Ora che i prezzi del rottame si sono indeboliti, non escludo che DMZ offra numeri più bassi». Una fonte ha sottolineato che la Turchia sembra godere di una posizione di vantaggio: «I fornitori russi, non potendo spedire in Europa, proveranno a vendere il loro materiale in Turchia».
Un importante trader internazionale ha aggiunto che «il mercato italiano è sotto pressione a causa dei carichi provenienti dalla Russia, ma allo stesso tempo c'è una situazione grave di shortage dal momento che non è chiaro come il materiale russo possa arrivare, essere sfoganato e finanziato. Le banche non stanno dando praticamente alcun supporto finanziario per le merci di origine russa, perfino quando queste sono escluse da sanzioni».
Nel frattempo, i fornitori brasiliani sembrano non avere fretta di abbassare le proprie offerte, dal momento che godono di un ottimo carico di ordini fino ad agosto. La ghisa basica di origine brasiliana continua ad avere un prezzo di 930 $/t FOB.