India, HRC: prezzi stabili e umore positivo, le acciaierie puntano alle forniture a lungo termine

martedì, 10 ottobre 2023 16:57:53 (GMT+3)   |   Calcutta
       

Nell’ultima settimana i prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) indiani sono rimasti invariati grazie all’umore positivo sul mercato locale. Inoltre, malgrado l’assenza di nuove trattative, pare che alcune grandi acciaierie stiano cercando di chiudere contratti di fornitura pluriennale.

Nello specifico, i prezzi degli HRC provenienti dall’India sono rimasti nel range di 590-620 $/t FOB, invariati rispetto alla scorsa settimana; tuttavia, finora non sono stati segnalati contratti, poiché – complice il buon portafoglio ordini locale – molte acciaierie non hanno mostrato grande interesse nelle vendite export.

Le fonti hanno riferito che le nuove quote export in UE per le spedizioni dall’India – in vigore a partire dal 1° ottobre – sono state esaurite nel giro di tre giorni lavorativi, motivo per cui le quotazioni non hanno ricevuto grande risposta. Intanto i portavoce di almeno due grandi acciaierie private hanno confermato l’inizio delle trattative per un contratto di fornitura pluriennale con acquirenti negli Emirati Arabi e in Europa. Le trattative si basano su una clausola contrattuale che prevede una variazione dei prezzi del 2% per un periodo di tre mesi, indipendentemente dall’andamento dei prezzi sul mercato spot. Tuttavia, nessuno dei due referenti ha confermato la conclusione di tali accordi.

Secondo un analista del settore siderurgico di una società di consulenza finanziaria di Mumbai, i migliori prezzi nazionali, la lenta domanda estera e i prezzi più bassi dei principali concorrenti hanno costretto le acciaierie indiane a non presentare offerte spot.

Al contrario, un contratto di fornitura pluriennale con variazioni minime di prezzo potrebbe rappresentare una condizione vantaggiosa sia dal punto di vista del venditore che del cliente. Per il primo, vorrebbe dire una più efficiente allocazione delle esportazioni, nonché una copertura dal rischio di un forte calo dei prezzi o di ritrovarsi con scorte invendute, mentre il secondo sarebbe protetto da potenziali aumenti o dalla volatilità dei prezzi, soprattutto in UE. Tuttavia, l’analista si è affrettato ad aggiungere che «è ancora presto per affermare con certezza che questi contratti a lungo termine siano un’opzione fattibile per le vendite spot, a meno che il mercato mostri una migliore accettazione dei prezzi. Solo la chiusura di alcuni contratti del genere potrà confermare l’esito della strategia».


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