I prezzi dei coils laminati a freddo (CRC) provenienti dall’India hanno continuato a scendere nei nuovi contratti stipulati in Europa la scorsa settimana. I prezzi dei coils zincati a caldo (HDG) indiani si sono invece mantenuti stabili nella settimana precedente in un contesto di silenzio commerciale, ma le notizie non confermate di almeno due acciaierie locali che hanno avviato trattative per contratti di fornitura a lungo termine per il trimestre luglio-settembre hanno migliorato le prospettive.
In particolare, i prezzi dei CRC indiani si sono attestati a 710 $/t FOB nelle ultime trattative per l’Europa, in calo di 5-15 $/t nell’ultima settimana. In particolare, sembra che alcune trattative siano state chiuse a 710 €/t CFR, ossia 765 $/t CFR. In Europa meridionale sono state segnalate nuove offerte a 760 $/t, poiché i venditori cercano di aumentare le vendite a causa della scarsa domanda di HDG nell’area.
I prezzi degli HDG indiani si sono mantenuti a 790-850 $/t FOB, ma non sono state concluse trattative perché le offerte ricevute non erano accettabili per i venditori. Tuttavia, secondo diversi operatori, un’acciaieria con sede nello stato di Orissa e un’altra acciaieria integrata dell’India occidentale hanno avviato forniture a lungo termine per il secondo trimestre, suscitando un certo ottimismo tra i venditori. Sebbene non ci siano conferme, pare che tra gli acquirenti figurino una società europea leader nel commercio di metalli e minerali e un’altra piattaforma di e-commerce di metalli con sede a Londra. La quantità complessiva stimata per la fornitura è di 35-45.000 tonnellate.
Seppur senza informazioni riguardo alle condizioni di vendita, negli ambienti di mercato si dice che «normalmente tali forniture a lungo termine si basano su negoziati duri e forti sconti rispetto al prezzo di scambio medio del trimestre precedente».
«In genere questo tipo di contratti non hanno un impatto diretto sul prezzo di mercato spot, ma si tratta comunque di un’indicazione positiva dal lato della domanda. È una spinta per il sentiment dei venditori, che porterebbe a un effetto spillover se la domanda nelle destinazioni chiave dovesse migliorare» ha affermato un funzionario di un’acciaieria privata, non coinvolto negli accordi.
«Indirettamente, il contratto di fornitura garantirà una certa riduzione delle allocazioni complessive destinate alle esportazioni, il che potrebbe sostenere i produttori nel tentativo di far salire i prezzi di vendita spot, a condizione che la domanda si risollevi».