Dopo aver perso circa 30 €/t tra la fine di gennaio e la scorsa settimana, i prezzi del tondo sul mercato italiano dovrebbero tornare a puntare verso l'alto grazie al trend rialzista del rottame. La scorsa settimana i prezzi nazionali avevano toccato quota 110 €/t base partenza, un livello giudicato troppo basso dai produttori italiani, che ora punterebbero a riportare il prezzo almeno in area 140-150 €/t b.p., cioè al livello precedente l'inizio dello scivolamento. La domanda, nel fattempo, risulta ancora debole.
Intanto, prosegue l'attesa per il rilascio delle licenze di importazione in Algeria. Finora vi sono stati ordini non esecutivi, cioè vendite virtuali che potranno sbloccarsi solo con il rilascio delle licenze, intorno a metà marzo o, per i più ottimisti, agli inizi dello stesso mese.
L'assenza del principale mercato di sbocco per il tondo italiano avrebbe portato i produttori italiani a rivolgersi a mercati alternativi quali il Libano, paese che consuma circa 600.000 tonnellate di tondo l'anno e che nel 2016 ha importato dall'Italia soltanto 5.000 tonnellate di materiale. Il Libano importa tondo prevalentemente dalla Cina, dalla Turchia e dai paesi CIS, ma attualmente le offerte da questi paesi risultano scarsamente competitive rispetto alle offerte italiane. Nello specifico, la Turchia offre tondo a 435-440 $/t FOB, mentre le offerte italiane si attestano a circa 425 $/t (400 €/t) FOB. Questa differenza di prezzo avrebbe permesso nei giorni scorsi la vendita di circa 10.000 tonnellate di tondo italiano in Libano. Secondo le fonti, si tratterebbe di una fase temporanea dovuta al fatto che il rialzo del rottame ha reso le offerte turche poco appetibili; assai difficilmente le esportazioni di tondo italiano verso un paese come il Libano potrebbero risolvere il problema dell'assenza del mercato algerino nel lungo periodo.