Tenaris, principale produttore di tubi e fornitore a livello globale di servizi per il settore oil & gas, ha chiuso il 2016 con ricavi per 4,294 miliardi di dollari, in diminuzione del 38% rispetto ai 6,903 miliardi realizzati nell'esercizio precedente. Il dato è stato inferiore ai 4,56 miliardi stimati dagli analisti. Il management ha precisato che il calo delle vendite è dovuto principalmente alla contrazione dei ricavi in Nord America (-50%), dovuta a sua volta alla riduzione dell'attività nel comparto dei tubi.
In peggioramento anche il risultato operativo, che è passato da un valore positivo di 165,8 milioni di dollari a un rosso di 59,06 milioni.
Al contrario, il risultato finale è stato un utile di 59 milioni di dollari, contro la perdita da 74 milioni di dollari registrata nel 2015.
Nel solo quarto trimestre, i ricavi di Tenaris sono calati da 1,37 miliardi a 1,046 miliardi di dollari, mentre l'utile è stato pari a 24 milioni di dollari. La marginalità è salita dal 15,5% al 16,5%.
Alla fine del 2016 la posizione finanziaria netta era positiva per 1,4 miliardi di dollari, in peggioramento rispetto agli 1,8 miliardi di inizio anno. Nell'esercizio appena concluso le attività operative di Tenaris hanno generato un flusso di cassa di 863,57 milioni di dollari, mentre gli investimenti totali sono stati pari a 786,87 milioni.
Tenaris prevede che i ricavi saliranno stabilmente nel corso del 2017 grazie all'aumento della domanda in Nord America e a un forte aumento degli ordini in Oriente. Anche se i prezzi hanno iniziato a crescere in Nord America, gli incrementi nelle medie dei prezzi di vendita di Tenaris saranno compensati dai prezzi fissati in Oriente. L'EBITDA, dopo un primo trimestre in linea con gli ultimi tre mesi del 2016, dovrebbe tornare a crescere in maniera stabile nel corso dell'anno grazie al miglioramento dei margini nella seconda parte dell'esercizio, basata su un migliore assorbimento dei costi fissi. Tenaris mette in evidenza che con l'inizio dell'anno si è registrato un netto miglioramento delle attività di estrazione in USA e Canada, con le aziende dell'oil & gas che stanno incrementando i loro investimenti dopo due anni consecutivi di discesa della spesa. Più cauta la ripresa delle spese per attività di esplorazione e produzione nel resto del mondo.