Riva Fire: il Cda fa richiesta di liquidazione

martedì, 10 febbraio 2015 13:10:02 (GMT+3)   |   Brescia
       

Riva Fire chiude il 2014 (alla data del 30 settembre) con una perdita di oltre un miliardo di euro, coperta solo per circa 474 milioni di euro dall'utilizzo integrale delle riserve. Quanto basta per rinunciare alla ricapitalizzazione e presentare nei giorni scorsi al Tribunale di Milano la richiesta di liquidazione della società, tenendo anche conto dell'impossibilità "di gestire la partecipazione in Ilva" e di "conseguire l'oggetto sociale" a causa dei provvedimenti giudiziari e legislativi adottati nei confronti di Rive Fire. Nella relazione di accompagnamento e allegati emergono le posizioni dei Riva, che mettono in discussione le scelte del governo e le gestioni dei commissari straordinari cercando di reagire alle accuse della magistratura di Taranto e della Procura di Milano, che ha sequestrato loro 1,2 miliardi di euro nell'ambito dell'inchiesta in corso per una lunga serie di reati.

"L'Ilva non ha versato in situazione d'insolvenza, quantomeno fino ad oggi, né mai l'insolvenza è stata accertata", si legge nella relazione presentata in Tribunale, in cui viene ricordato che la società "vantava nel bilancio consolidato del 2011 un patrimonio netto contabile di oltre 4,202 miliardi, costituito principalmente dagli utili accumulati e non distribuiti ai soci". Il Cda aggiunge che in questi anni, "a seguito dei provvedimenti di sequestro disposti in varie riprese dalla Procura della Repubblica e dal giudice per le indagini preliminari di Taranto, peraltro annullati dalla Cassazione" e il commissariamento disposto dal Dl 61/2013, "la normale gestione imprenditoriale è stata alterata, sia per i blocchi imposti dalle misure cautelari, sia per la gestione commissariale obiettivamente inadeguata a gestire un'impresa di tali dimensioni".

"L'Ilva ha contabilizzato negli anni 2012, 2013 e nei primi otto mesi del 2014 perdite per 2,7 miliardi, ovvero - spiegano gli amministratori - d'importo di gran lunga superiore alla stima di costo del solo piano ambientale, pari a 1,480 miliardi".

La considerazione finale del Cda è che "ci si trova di fronte ad una situazione paradossale: sono stati assunti nei confronti dell'Ilva provvedimenti ad aziendam a seguito dei quali la società ha subito perdite per importi superiori agli investimenti ambientali che si vorrebbe fossero effettuati".


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