Moffat: "In Europa bisogna eliminare capacità produttive per 30 milioni di tonnellate"

martedì, 19 febbraio 2013 13:53:14 (GMT+3)   |   Brescia
       

In una intervista rilasciata a Dow Jones Newswires, il direttore generale di Eurofer Gordon Moffat ha parlato ancora una volta della necessità di una ristrutturazione radicale e di un ridimensionamento della siderurgia europea.  "Una ristrutturazione si dovrà verificare" ha detto. "C'è un eccesso di capacità produttive che deve essere eliminato, ma c'è anche bisogno di politiche di supporto".

Eurofer stima che nel 2012 la domanda di acciaio nella UE si sia ridotta del 9% rispetto al 2011, il che significa che la contrazione rispetto al 2007 (prima della crisi finanziaria globale) ammonta al 30%. Per questa ragione, grandi gruppi come ArcelorMittal (primo al mondo ed in Europa per output) si sono visti costretti a spegnere altiforni sia in via temporanea che definitiva. Moffat stima che siano circa 30 i milioni di tonnellate di capacità produttiva in eccesso rispetto ad un totale di 210 milioni di tonnellate.

Nell'intervista, Moffat sottolinea che nel futuro i produttori siderurgici europei dovranno puntare sempre di più su prodotti di elevatissima qualità, sfruttando tecnologie sempre più innovative e preannuncia altresì che non tutti gli operatori riusciranno a mettere in atto le trasformazioni necessarie nella fase di transizione: "Ci saranno delle chiusure e queste colpiranno le comunità locali", ma in Europa si produrrà sempre e comunque un mix di acciaio in quanto "non è possibile contare solo ed esclusivamente sull'import dalla Cina o da altri paesi per soddisfare la domanda europea".

Moffat ha poi parlato della necessità che la UE riveda le politiche varate nel campo dell'energia, del cambiamento climatico e dei commerci con paesi terzi, riadattandole per far sì che la siderurgia europea possa riprendere slancio. La Commissione Europea, che entro giugno svelerà il suo piano d'azione per l'acciaio, ha già messo in luce il fatto che gli alti costi dell'energia devono essere abbattuti. Nelle ultime tavole rotonde, sottolinea Eurofer in un recente comunicato stampa, è infatti stato evidenziato che l'industria europea, rispetto ai competitor globali, paga tariffe triple per le forniture di gas e doppie per quelle di energia elettrica.

Per quanto riguarda il cambiamento climatico, Moffat ricorda che - come già emerso - la siderurgia europea attualmente non può contare su alcuna tecnologia che consenta una ulteriore riduzione delle emissioni inquinanti rispetto ai target già molto restrittivi previsti per il 2020: la Commissione Europea dovrà tenere conto di ciò e ripensare le future limitazioni.

Infine, il capitolo dedicato al commercio con i paesi extracomunitari. Moffat ed Eurofer chiedono a gran voce che il Governo di Bruxelles incominci a mettere in atto accordi di scambio in maniera più sistematica piuttosto che focalizzarsi sulla ricerca di "corrette politiche commerciali". Una particolare attenzione dovrà essere posta sulle necessarie misure volte a restringere l'export di materie prime.


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