La recessione economica globale continua a esercitare impatti negativi sul mercato siderurgico argentino, sotto forma di contrazione della domanda, declino degli
investimenti e tagli alla produzione e ai posti di lavoro, come riportato questa settimana dall’associazione industriale siderurgica (Centro de Industriales Siderurgicocs,
CIS) leader nel paese.
Gli ultimi dati di produzione mostrano un declino significativo rispetto allo scorso anno, seppur sia stato registrato un leggero incremento dai numero di fine 2008. La produzione
argentina di acciaio in gennaio 2009 ha raggiunto 283.900 tonnellate, il 31,9% in meno rispetto a gennaio 2008, ma il 6,7% in più rispetto a dicembre 2008. La produzione di minerale ferroso del paese in gennaio 2008 è crollata del 47,8%rispetto a gennaio 2008, ma è cresciuta del 4,4% rispetto a dicembre 2008. L’output di coil laminati a caldo ha toccato le 246.600 tonnellate in gennaio 2009, il 6,1% in più rispetto a dicembre, ma il 40,6% in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. La produzione di coil laminati a freddo in gennaio 2009 si è attestata a 67.500 tonnellate, in crescita del 31,1% su dicembre 2008, ma in calo del 50,1% rispetto a gennaio 2008.
«La crisi economica globale continua a esercitare impatti negativi sul mercato siderurgico argentino, e questo sta portando a una contrazione della domanda interna, colpendo il volume di
investimenti, i livelli di attività degli impianti e l’occupazione», dice il comunicato stampa del
CIS.
L’associazione industriale ha pure espresso preoccupazioni circa la clausola statunitense “Buy American”, in quanto si teme un impatto negativo sull’
economia argentina. I produttori asiatici pure esercitano conseguenze pesanti sui mercati, reindirizzando le loro esportazioni da paesi quali gli
USA a nazioni come l’
Argentina e l’America Latina, lasciando alle aziende locali l’arduo compito di affrontare una feroce concorrenza.