Ilva: i dettagli dell'offerta di ArcelorMittal e Marcegaglia

lunedì, 06 marzo 2017 17:48:28 (GMT+3)   |   Brescia
       

Investimenti per più di 2,3 miliardi di euro oltre al prezzo d'acquisto; l'intenzione di produrre 9,5 milioni di tonnellate di prodotti finiti; l'impegno a realizzare un centro di ricerca e sviluppo a Taranto; quello di implementare nuove tecnologie per la produzione di acciaio a bassa emissione di anidride carbonica. Sono questi gli elementi cardine dell'offerta presentata dal consorzio formato da ArcelorMittal e Marcegaglia per l'Ilva, secondo quanto comunica la stessa AM InvestCo Italy, che ha siglato una lettera di intenti con Banca Intesa SanPaolo per unirsi al consorzio.

L'obiettivo, si legge nella nota, diffusa in anticipo rispetto al momento dell'apertura delle offerte presentate dai due consorzi in corsa, è quello di produrre 9,5 milioni di tonnellate di prodotti finiti. L'output verrà incrementato dai livelli attuali a 6 milioni di tonnellate l'anno entro il 2018 grazie ai tre altiforni attualmente in servizio, nel rispetto dell'AIA; la capacità di finitura verrà massimizzata, apportando all'Ilva fino a 4 milioni di tonnellate di lastre e coils laminati a caldo (HRC); la produzione primaria verrà incrementata di 8 milioni di tonnellate sul più lungo termine, con l'aggiunta di 2 milioni di lastre e HRC; verranno impiegate nuove tecnologie a bassa emissione di anidride carbonica, tra cui la cattura e l'utilizzo del carbonio e la produzione di acciaio a impatto ridotto.

AM InvestCo Italy prevede inoltre:

- investimenti di più di 2,3 miliardi di euro oltre al prezzo di acquisto: spese in conto capitale nel comparto ambientale superiori a 1,1 miliardi di euro, incluse le spese per bonifiche, al fine di conseguire performance ambientali ottimali in aree chiave, tra cui emissioni di aria e trattamento delle acque; spese in conto capitale in ambito industriale superiori a 1,2 miliardi di euro, tra cui spese in conto capitale per recuperare la ritardata manutenzione e consistente programma relativo alle spese in conto capitale per altiforni e impianti per la produzione di acciaio, come il rifacimento del rivestimento interno dell’altoforno n. 5; supporto di consistenti linee di credito disponibili pari a oltre 5 miliardi di euro.

- espansione della gamma di prodotti con un investimento finalizzato in prodotti a qualità elevata: sviluppo della gamma di prodotti dell'Ilva, con prodotti di qualità elevata per i segmenti automobilistico, edilizio ed energetico; sfruttamento dell'estesa rete europea di ArcelorMittal per le vendite e il marketing; utilizzo del team tecnico di ArcelorMittal nel comparto automobilistico per sviluppare omologazioni per gli impegnativi segmenti dei produttori di apparecchiature originali; solide relazioni con clienti chiave garantite dalla presenza di Marcegaglia in qualità di azionista; riacquisizione del ruolo di fornitore leader di acciaio per il mercato italiano e non solo.

- investimenti nel nuovo centro per la ricerca e lo sviluppo di Taranto: centro per attività di R&S dedicato, che dovrà essere lanciato con un investimento iniziale di 10 milioni di euro; il primo obiettivo consisterà nel focalizzarsi su tecnologie ambientali e sui processi e sui prodotti che consentiranno all'Ilva di accelerare l'implementazione dei suoi piani ambientali, industriali e commerciali.

- programma per il raggiungimento di eccellenti livelli di performance: il modello di riferimento saranno gli impianti di ArcelorMittal in tutto il mondo per identificare le aree in cui risiedono le maggiori opportunità e conseguire miglioramenti per i processi e la produttività; assicurare il know-how sul piano della produzione e il sostegno degli specialisti per miglioramenti nelle aree prioritarie; garantire la presenza di un eccellente sistema di produzione negli ambiti competitività, qualità, sicurezza e ambiente.

- impegno sul lungo termine a favore della comunità: consultazione con la comunità locale per comprendere le aree in cui essa apprezzerebbe di più un supporto; volontà di costituirsi come membro attivo e gradito della comunità, attraverso un dialogo trasparente e scambievole; opportunità d'impiego nell'ambito del gruppo ArcelorMittal più in generale.

"Da italiano - ha spiegato Antonio Marcegaglia, presidente e CEO di Marcegaglia - è stato triste assistere al declino di questa grande azienda negli ultimi anni, e siamo entusiasti di avere l'opportunità di contribuire alla rinascita di questa iconica azienda siderurgica italiana". [...] Marcegaglia ha lavorato a stretto contatto con ArcelorMittal nel corso degli anni - conosciamo come fanno business, integrando sviluppo sostenibile e responsabilità corporate in tutto ciò che fanno - e crediamo sia questo l'approccio di cui ha bisogno Ilva. Sarà importante ristabilire il dialogo e la fiducia con la comunità locale e dimostrarle che Ilva può operare in sicurezza e con responsabilità. Questa per noi sarà una priorità assoluta fin dal primo giorno".

"Siamo convinti di avere il giusto piano industriale, il piano ambientale corretto e il piano commerciale idoneo per sostenere la trasformazione dell'Ilva in una società che, ancora una volta, sarà un gioiello del panorama produttivo italiano e che andrà ad apportare valore sia all'economia italiana che a tutti gli stakeholder", ha dichiarato Lakshmi N. Mittal, presidente e CEO di ArcelorMittal.

Da oggi partirà il conto alla rovescia di trenta giorni per la valutazione e per la successiva aggiudicazione del complesso siderurgico ionico e delle fabbriche di Cornigliano e di Novi Ligure.
A candidarsi, sono due società create appositamente per rilevare Ilva: da una parte AM InvestCo Italy; dall'altra, AcciaItalia, la società per azioni che vede come azionista di maggioranza relativa il socio indiano Sajjan Jindal (patron dell'indiana JSW Steel), al 35% della cordata. Partner finanziari sono Cassa Depositi e prestiti (al 27,5%) e la holding della famiglia Del Vecchio DelFin (pure al 27,5%); in cordata anche Arvedi (al 10%).


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