Il produttore minerario svizzero Ferrexpo, la cui attività si concentra soprattutto sulla produzione di minerale ferroso in Ucraina, ha comunicato i risultati finanziari relativi alla prima metà del 2018.
In tale periodo, la società ha registrato un utile netto di 152 milioni di dollari, in calo del 29,6% rispetto allo stesso periodo del 2017. I ricavi di vendita sono ammontati a 617 milioni di dollari, il 4,4% in più su base annua, grazie principalmente al prezzo del pellet, che ha compensato un calo delle quotazioni del minerale di ferro di bassa qualità, l'aumento dei costi di trasporto e i minori volumi di vendita (che sono calati del 5,3%, ammontando a 4,79 milioni di tonnellate). L'EBITDA si è attestato a 234 milioni di dollari, facendo registrare un calo del 18,5% rispetto al primo semestre 2017.
Ferrexpo si aspetta che la domanda di minerale di ferro di alta qualità, in particolare pellet, rimanga forte nella seconda metà di quest'anno e nel 2019. Nella seconda metà dell'anno, l'azienda prevede un EBITDA che rifletta i maggiori volumi di vendita, mentre l'inflazione dei costi dovrebbe persistere, benché più moderatamente, riflettendo l'impatto dell'aumento dei prezzi del petrolio e dell'energia, nonché i maggiori costi di estrazione.
Nel frattempo, Ferrexpo sta investendo per aumentare la capacità degli impianti di trasformazione e allo stesso tempo sta portando a termine un ampio programma di manutenzione presso le sue strutture di pellettizzazione. Una volta completati questi programmi nel 2020, il gruppo prevede che la produzione aumenterà di circa 1,5 milioni di tonnellate, fino a raggiungere 12 milioni di tonnellate all'anno, contro i 10,4 milioni di tonnellate del 2017.