Alla conferenza primaverile di SteelOrbis e al 76° meeting IREPAS è intervenuto tra gli altri Jeroen Vermeij, direttore analisi di mercato e studi economici della European Steel Association (EUROFER). Vermeij ha elencato alcuni dei fattori che contribuiscono all'attuale clima di incertezza in Europa: la Brexit, le elezioni, il crescente populismo, la mancanza di leadership, il protezionismo e la debolezza delle economie emergenti. Nel 2016 il PIL ha evidenziato una crescita all'interno dell'UE, mentre nella seconda metà dell'anno l'indebolimento dell'euro ha supportato una crescita delle esportazioni dal Vecchio Continente. Nello stesso anno, l'economia dell'Eurozona ha beneficiato in modo stabile delle spese dei consumatori, e in misura inferiore degli investimenti e dell'export.
Riguardo al futuro, il rappresentante di EUROFER ha dichiarato che nel complesso l'outlook per il 2017/18 sembra moderatamente positivo, ma ha aggiunto che il mercato europeo non è immune da incertezze e che bisognerà attendere che il Regno Unito lasci l'UE per avere un quadro più chiaro della situazione. In ogni caso, per il prossimo periodo ci si attende un'ulteriore crescita sia del consumo privato che della spesa pubblica. Le industrie europee che consumano acciaio dovrebbero mostrare una moderata crescita nel prossimo biennio, mentre sull'andamento dei mercati export vi è ancora forte incertezza.
Soffermandosi sull'industria delle costruzioni, Vermeij ha dichiarato che il 2016 è stato un anno inferiore alle aspettative, ma ha aggiunto che il settore residenziale dovrebbe continuare a rafforzarsi nel 2017/18. L'output del settore edilizio, secondo le previsioni, dovrebbe crescere del 2,1% nel 2017 e del 2,8% nel 2018.
Infine, Vermeij ha spiegato che le importazioni di acciaio nell'UE sono aumentate del 9% nel 2016 rispetto al 2015. In particolare, nell'ultimo trimestre dell'anno, i volumi di importazione hanno raggiunto i valori più alti dal 2007. Riguardo all'andamento della domanda, per il 2017/18 EUROFER prevede una moderata crescita del consumo apparente: lo 0,7% in più nel 2017 e l'1,5% in più nel 2018.