Benedetti (Danieli) rinnova la richiesta del nuovo elettrodotto per l'investimento in Friuli

lunedì, 28 maggio 2012 17:41:29 (GMT+3)   |  
       

Secondo quanto comunicato a Il Sole 24 Ore da Gianpietro Benedetti, presidente di Danieli, per il mega-investimento da 400 milioni di euro "l'azienda è disposta a riconsiderare il Friuli, anche a costo di perdere qualche punto di margine, ma a condizione che siano soddisfatti i prerequisiti della garanzia assoluta della nuova linea elettrica a 380 kV e una maggiore flessibilità della manodopera". Sembra quindi perdere terreno l'ipotesi serba, per la quale era già stato firmato un memorandum d'intesa, nonostante il governo di Belgrado garantisse un costo dell'energia inferiore del 30%, un cofinanziamento ed incentivi fiscali.

L'assessore alle Attività produttive della regione Friuli, Federica Sarganti, ha garnatito in seguito ad un meeting di lunedì scorso che a breve verrà stabilito il tracciato dell'elettrodotto in questione (Redipuglia-Udine Ovest), e che Terna dovrà realizzare l'opera in venti mesi. A questo, però, Benedetti obietta: "Attendo che le decisioni vengano formalizzate. Se però stiamo ai fatti che vedo da dieci anni si discute, senza risultati, sull'opportunità di rafforzare la linea elettrica da 20.000 V che arriva dall'Austria e serve il Nord del Friuli ed il potenziamento dell'elettrodotto che garantisce le forniture al Sud Est, dove opera Acciaierie Bertoli Safau".

Il presidente del Gruppo Danieli sottolinea l'importanza di incrementare ed ampliare la produzione di acciai speciali in Italia con le seguenti parole: "Il mancato investimento sullo stabilimento udinese di Cargnacco determinerebbe negli anni una caduta di competitività e quindi lo smantellamento dello stabilimento stesso. Noi oggi dobbiamo aumentare la qualità degli acciai speciali, a livello di quella tedesca o svedese".

Oggi Acciaierie Bertoli Safau è collegata ad una linea da 220 kV in via di dismissione. Terna ha già annunciato che non verrà garantita per il prossimo futuro la manutenzione e quindi l'efficienza della trasmissione energetica in aree sprovviste della linea a 380 kV. Anche alla luce di ciò, Benedetti conclude: "Quando saranno soddisfatti i prerequisiti valuteremo la convenienza complessiva dell'investimento in Friuli".