L’Opec, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio, ha trovato ieri l’accordo sul taglio della produzione per fronteggiare l’eccesso di offerta sul mercato, definendo tagli da 1,2 milioni di barili al giorno. Si tratta di un’intesa storica, che ha trovato tutti d’accordo, inclusi Iran e Iraq. Le quotazioni ne hanno subito beneficiato. Il Brent (petrolio del mare del Nord) è salito dell’8,2% superando i 50 dollari al barile ed il Wti (riferimento USA), ha guadagnato il 10% sfiorando i 50 dollari. Il clima immediato è di ottimismo e tra gli analisti c’è già chi inizia a scommettere su una rapida risalita a quota 60 dollari.
Dalla riunione di Vienna di ieri è emerso ottimismo anche sulla possibilità di aggiungere ai tagli altri 600.000 barili al giorno per i paesi non OPEC, Russia in primis.
I mercati hanno accolto con positivo stupore la notizia in quanto ci si attendeva l’ennesimo nulla di fatto dopo mesi di estenuanti trattative.