ArcelorMittal, primo produttore di acciaio al mondo con sede in Lussemburgo, ha comunicato i risultati finanziari per il terzo trimestre e per i primi nove mesi dell'anno in corso, affermando di prevedere un EBITDA di più di 6,5 miliardi di dollari per l'intero anno 2013. Inoltre, le spese di investimento per il 2013 dovrebbe attestarsi a circa 3,7 miliardi di dollari. Lakshmi Mittal, CEO di ArcelorMittal, ha affermato che, dopo un primo semestre debole, la società ha registrato un miglioramento su base annua della performance, che riflette l'ottimizzazione dei costi e dell'aumento delle spedizioni dalle espansioni minerarie.
Nel terzo trimestre, ArcelorMittal ha registrato una perdita netta di 193 milioni di dollari, contro una perdita netta di 652 milioni di dollari del terzo trimestre dell'anno scorso. Nel trimestre in esame, le vendite di ArcelorMittal hanno registrato un lieve calo dello 0,4% annuo, a 19,6 miliardi di dollari. L'EBITDA della società è ammontato a 1,7 miliardi di dollari, con un aumento del 18,5% annuo.
Nei primi nove mesi dell'anno, ArcelorMittal ha registrato una perdita netta di 1,3 miliardi di dollari, contro un utile netto di 456 milioni di dollari nello stesso periodo dell'anno precedente. Nel periodo gennaio-settembre, le vendite della società sono ammontate a 59,6 miliardi di dollari, in calo dell'8,2% annuo a causa del calo del 5,9% annuo dei prezzi medi di vendita. Nel periodo in esame, l'EBITDA di ArcelorMittal è passato dai 6,12 miliardi di dollari gennaio-settembre 2012 a 5 miliardi di dollari.
Nel terzo trimestre, ArcelorMittal ha prodotto 23,3 milioni di tonnellate di acciaio grezzo (+6,4% annuo) e 14,9 milioni di tonnellate di minerale di ferro (-0,6% annuo). Nei primi nove mesi dell'anno, l'output di acciaio grezzo della società è ammontato a 68,2 milioni di tonnellate (+1,2% annuo), mentre quello di minerale di ferro è ammontato a 43 milioni di tonnellate (+2,6% annuo).
Nel terzo trimestre, il segmento Flat Carbon Europe di ArcelorMittal ha riportato una perdita operativa di 131 milioni di euro, a causa del consueto calo stagionale e del restringimento dei margini, dal momento che al calo dei prezzi di vendita non corrispondono costi input più bassi. Nel trimestre in esame, le spedizioni del segmento Flat Carbon Europe si sono attestate a 6,6 milioni di tonnellate, registrando un calo del 6,9% rispetto al trimestre precedente, dovuto alla consueta variazione stagionale della domanda.