Alonso Ancira Elizondo, presidente di Altos Hornos de Mexico (AHMSA), produttore siderurgico integrato messicano, ha dichiarato che 23.000 posti di lavoro sarebbero messi a repentaglio qualora non venisse esteso il dazio del 15% sull'importazione di determinati prodotti siderurgici.
Il Messico ha applicato un dazio del 15% su bramme, coils a freddo, coils a caldo, lamiere da treno e vergella importati da paesi che non hanno accordi commerciali con il Messico, in particolare sui prodotti di provenienza cinese.
Elizondo, che è anche vice presidente dell’associazione dei produttori messicani Canacero, ha dichiarato che se il dazio del 15% non verrà esteso AHMSA dovrà licenziare 4.000 lavoratori e che saranno a rischio investimenti programmati per un totale di circa 800 milioni di dollari.
Le ragioni per le quali mantenere ed estendere il dazio sono sempre le medesime, ossia: la Cina continua a produrre acciaio in eccesso, e i margini di profitto sono già abbastanza risicati a causa dell'aumento dei prezzi di elettricità, gas, minerale ferroso e carbone.