Andrea Goffi (RMB spa): "Volumi di rottame trattati in incremento anno su anno" 

mercoledì, 20 settembre 2017 10:47:44 (GMT+3)   |   Brescia
       

RMB spa, con sede a Polpenazze del Garda (Brescia) è una delle principali piattaforme polifunzionali d'Europa per il trattamento finalizzato al recupero di rifiuti speciali, pericolosi e non. SteelOrbis ha intervistato Andrea Goffi, responsabile degli acquisti e delle vendite del comparto commerciale dei metalli ferrosi e non ferrosi, per conoscere i punti di forza dell’azienda, i suoi obiettivi e per fare il punto della situazione sull’andamento del mercato.


Sig. Goffi, può presentarci in breve RMB?
La RMB spa nasce negli anni '80 con l'attività di separazione di metalli non ferrosi provenienti in prevalenza dai mulini del circondario. Questi metalli venivano selezionati e separati in primo luogo manualmente, per essere poi reintrodotti nella filiera della seconda fusione dell'alluminio, del rame e dell'ottone presso le varie fonderie del bresciano. L'azienda nasce con i non ferrosi, mentre la parte dei ferrosi si aggiunge dopo l'installazione del primo mulino presso l'RMB a cavallo degli anni 2000 e, in seguito, si amplia con l’evoluzione del secondo gruppo di frantumazione nel 2013, installato presso il nuovo reparto dell’azienda. 
 
Quali sono i punti di forza di RMB?
Il punto di forza principale è quello di cercare di svolgere un lavoro ecosostenibile, nel rispetto dell'ambiente, nel recupero di metalli ferrosi e non ferrosi dal rifiuto e di generare della materia prima attraverso un corretto trattamento di ciò che prima era uno scarto.
 
Come giudica l'andamento del 2016 dal punto di vista dei risultati finanziari e delle quantità trattate?
Per quanto riguarda il nostro bilancio, innanzitutto va sottolineato che il comparto siderurgico costituisce soltanto una parte del fatturato perché presso la nostra azienda trattiamo anche una buona parte di metalli non ferrosi, alluminio, metalli pesanti, lega di rame ecc. Il fatturato del 2016 rispetto al 2015 è stato più elevato; le cifre esatte saranno fornite con il bilancio che sarà pubblicato a breve. Nel complesso il 2016 è stato un anno in linea con quello che è stato il 2015. Il fatturato comunque per noi è solo una componente relativa, in funzione dell'andamento dei prezzi di borsa per quanto riguarda i non ferrosi, e dell'andamento del rottame per quanto riguarda i ferrosi. Ciò che ritengo sia più interessante è la quantità che abbiamo trattato, che è stata in incremento rispetto alla quantità totale trattata nell'anno 2015.
In generale, in termini quantitativi, la quantità di ferro che noi trattiamo proveniente dai vari cicli produttivi dovrebbe essere un numero compreso tra le 120.000 e le 180.000 tonnellate a seconda degli anni e delle stagioni produttive. 
 
Qual è stato l'andamento del mercato del rottame nella prima parte di quest'anno e cosa si aspetta per il prossimo futuro?
La prima parte sicuramente è stata movimentata, particolare, caratterizzata da due salite e poi discese importanti che hanno mosso secondo noi le quantità del rottame e di conseguenza i prezzi in gioco. Abbiamo visto un primo bimestre, una prima parte dell’anno, ancora con una coda del vecchio 2016 con un rialzo dei prezzi che poi si sono sgonfiati, dopodiché un rialzo seguito nuovamente da un ribasso. Nel periodo pre-ferie, invece, abbiamo riscontrato attraverso i nostri commerciali in acquisto del materiale previsioni di rialzo per le vendite di settembre. Non so dire con certezza se il rialzo dei prezzi possa essere fondato su un maggiore lavoro delle acciaierie, ma sicuramente le chiusure delle acciaierie non sono state particolarmente lunghe.
 
Come si configura la situazione italiana relativamente alle relazioni tra commercianti di rottame e acciaierie?
In Italia siamo abituati rispetto ad altri paesi esteri, ad esempio Germania, Olanda, Austria, Francia ad avere una micro raccolta centralizzata su piccoli produttori e raccoglitori di rottame e non grandi gruppi: è più frammentata, diciamo. Per noi la vendita avviene sicuramente a quantità fissate e a spot. 
 
Per quanto riguarda approvvigionamento e vendite, vi rivolgete anche a clienti al di fuori dei confini nazionali?
Per quanto riguarda approvvigionamento del materiale e la vendita, l'estero ricopre per noi un ruolo importante, soprattutto per l'approvvigionamento delle materie non ferrose; quelle ferrose non sono acquistabili perché esistono varie realtà locali o grandi gruppi in grado di trattare quei materiali. Per quanto riguarda la vendita, il mercato internazionale – quindi sia l'Europa sia l'extra UE - è importante per i non ferrosi.
 
Quali sono i vostri obiettivi per quest'anno?
Il nostro obiettivo per il 2017 è in primo luogo quello di riconfermare almeno i risultati del 2016. Il secondo obiettivo è quello di incrementare ancora le quantità ingresso presso la nostra piattaforma e di terminare alcune migliorie impiantistiche che stiamo portando avanti nell’anno corrente. Ogni anno effettuiamo il revamping di alcune delle linee produttive, sicché gli impianti non sono mai particolarmente datati. 


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